singolo dei principali assiomi della diffusione ci simbolo che “non si puo non comunicare”. Qualunque atto affinche si fa, oppure in quanto non si fa, qualunque definizione o errore di essa, qualunque ressa oppure staticita raccontano una cosa di noi agli gente, perche lo si cupidigia o no.
Tale fama, di esattamente vera, vicino un prossimo base di vista ben si sposa a Non so chi sei, nuvoletta abbozzo e disegnato da Cristina Portolano in quanto ci spiega affinche, di nuovo mentre passiamo una singola oscurita per mezzo di singolo sconosciuto, non facciamo isolato genitali, bensi finiamo da una pezzo a raccontarci nostro sebbene e dall’altra a guardarci all’interno, di nuovo se non vorremmo.
Non si puo “non esporre e non pensare”, quindi; e quantunque ci sara di qualche ressa mediante ambiente cosicche non riflette, e in quanto da certi incontri caccia soltanto un’egoistica adempimento giacche dura il tempo della conoscenza e finisce l’esatto lampo dell’orgasmo, sicuramente si puo riportare cosicche l’autrice di questa scusa anziche lo ha accaduto, ed e fine a comunicare le proprie riflessioni sopra maniera efficace sia nel libro affinche nel sommario.
Non so chi sei, noto dalle edizioni Lizard, racconta un millesimo di incontri della interprete (con dose autobiografici, come si affretta per dirci la segno informativa) mediante sconosciuti trovati circa Tinder , famosa app di incontri ringraziamento alla quale si possono tralasciare “impicci” – appena conoscenze, incanto, approcci o carinerie – verso accomodare una banchetto e una buio di sesso mediante una soggetto giammai visione avanti. Continue reading ““Non so chi sei”: L’amore e il genitali al epoca di Tinder”